Citologia Nasale: che cos’è e come si esegue

Le riniti sono patologie che condizionano fortemente la qualità della vita , in ambito professionale, familiare, scolastico, sociale.
In Italia, la sola rinite allergica ha una prevalenza tra il 15% e il 25%.
In ambito rinoallergologico è particolarmente utile la citologia nasale. Ne parliamo con la Dr.ssa Giovanna Ciancio, Medico-Chirurgo specialista in Otorinolaringoiatria, Master avanzato e Tutor di Citologia nasale, socio AICNA (Accademia Italiana di Citologia Nasale), che riceve presso la sede Lucea di Gioia del Colle.

Che cos’è la citologia nasale?

La citologia nasale è una metodica diagnostica oggettiva di grande utilità in ambito rinoallergologico. Essa permette di rilevare le variazioni cellulari di un epitelio esposto a irritazioni acute o croniche, o flogosi di diversa natura (virale, batterica, fungina o parassitaria), e da circa un secolo costituisce oggetto di interesse, sia in ambito clinico sia scientifico.
Già nel 1889 Gollash, studiando il secreto nasale di un asmatico, rilevò numerosi eosinofili, e vi riconobbe un ruolo primario nella patogenesi della malattia asmatica. Negli anni successivi altri ricercatori enfatizzarono il valore di tale diagnostica (Eyrmann, 1927, Johnson e Goldstein, 1932), ma furono gli studi condotti sin dal 1950 dai Bryan a determinare un suo più ampio impiego.
Numerosa è stata la letteratura scientifica riguardante lo studio citologico nelle patologie nasali, e in particolare nelle rinopatie vasomotorie allergiche, non allergiche e sovrapposte (allergiche + non allergiche). Ha contributo al chiarimento di alcuni dei meccanismi fisiopatologici alla base delle riniti allergiche e ad identificare nuove entità nosologiche quali le riniti non allergiche come NARES (non-allergic rhinitis with eosinophilia syndrome) con eosinofili , NARMA (non-allergic rhinitis with mast cells) con mastcellule, NARNE (non-allergic rhinitis with neutrophils) con neutrofili ed infine NARESMA (non-allergic rhinitis with eosinophils and mast cells) con eosinofili e mastcellule.

Come si esegue la diagnosi attraverso la citologia nasale?

La diagnostica citologica si basa su un assioma fondamentale: la mucosa nasale, nell’individuo sano, è costituita dai quattro citotipi che normalmente compongono l’epitelio pseudostratificato ciliato; non presenta mai altri elementi cellulari tranne che sporadici neutrofili.
Il riscontro, nel rinocitogramma, di eosinofili, mastcellule, numerosi neutrofili, linfociti, batteri, spore ed ife micotiche, sarà un chiaro segno di patologia nasale.
Attraverso la citologia è possibile individuare la presenza del biofilm, espressione di resistenza dei batteri o dei funghi alla terapia e la presenza di fenomeni degenerativi o infiammatori cellulari come la polinucleazione, la ciliocitoftoria, la metaplasia mucipara e platicellulare.
Inoltre, ci consente di stabilire il grading clinico-citologico e l’indice prognostico di recidiva delle poliposi nasali per fornire al paziente un razionale programma terapeutico secondo i criteri della medicina di precisione.
Grazie a questa diagnostica, è dunque possibile differenziare le rinopatie infiammatorie da quelle infettive, quelle vasomotorie allergiche da quelle non allergiche, le rinopatie batteriche da quelle virali e micotiche, oltre a diagnosticare, nello stesso paziente, le sovrapposizioni di più rinopatie (per esempio rinite allergica associata a NARES).

Come si esegue la citologia diagnostica?

La citologia è una metodologia diagnostica molto pratica, scarsamente invasiva (non richiede infatti alcuna anestesia), ripetibile nel tempo per consentire allo specialista di monitorare l’andamento della patologia e valutare la risposta alla terapia. Il paziente viene prima informato della procedura che si sta per compiere, in modo da tranquillizzarlo ed ottenere la sua massima collaborazione, soprattutto quando si deve effettuare tale indagine in ambito pediatrico.
Innanzitutto, viene chiesto al paziente di soffiare il naso al fine di eliminare eventuali secrezioni in eccesso. Successivamente si prosegue con il prelievo di una piccolissima quantità di mucosa nasale mediante una piccola curette in plastica chiamata nasal-scraping secondo la metodica dello scraping, dal terzo medio dal turbinato inferiore.
Il prelievo dura pochi secondi ed è incruento, ovvero non provoca sanguinamento, con un minimo fastidio per il paziente.
Nei bambini si effettua mediante un tampone faringeo.
Subito dopo il medico striscia il materiale così ottenuto su di un vetrino che verrà fissato ad aria. Successivamente lo colora con la metodica di May-Grunwald Giemsa (MMG) e lo osserva al microscopio con ingrandimento 1000 x ad immersione per un totale di 50 campi microscopici. Chiaramente tutto questo comporta dei tempi successivi, quindi il referto verrà fornito al paziente dopo una settimana circa dal prelievo. Nel referto saranno indicate tutte le componenti cellulari riscontrate nel vetrino e quantificate.
La citologia nasale, quindi, assieme all’anamnesi, all’endoscopia, alle indagini allergologiche, permetterà di formulare una precisa diagnosi della rinite da cui è affetto il paziente ed il programma terapeutico personalizzato.

Chi può eseguire la citologia nasale?

Questa metodica diagnostica può essere applicata su tutti, anche sui bambini.

La citologia nasale ha delle controindicazioni?

La citologia nasale non presenta controindicazioni.

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