Cardiopatia e COVID 19

L’attuale grave epidemia del nuovo coronavirus, COVID-19, ha dimostrato di avere un devastante impatto planetario sulla salute pubblica e sulle nostre vite. Il Ministero della Salute ha invitato a seguire delle regole per la prevenzione dell’infezione, ricordiamole: lavarsi le mani spesso con detergenti come il sapone, evitare il contatto con persone che soffrono di affezioni respiratorie acute, evitare di toccarsi le mucose a livello di occhi, naso e bocca, starnutire e tossire nella piega del gomito, non assumere farmaci antivirali o antibiotici se non prescritti dal proprio medico curante, pulire le superfici con detergenti a base di cloro e alcool, usare la mascherina fuori casa, uscire di casa solo se strettamente necessario. Ma quali sono, ad oggi, gli accorgimenti che deve seguire il paziente con patologie cardiovascolari?

Abbiamo raccolto alcune domande frequenti su questo tema: risponde il dottor Cataldo Girasoli, cardiologo dello staff medico Lucea.

Ho l’ipertensione arteriosa, come mi comporto?


L’ipertensione arteriosa rientra tra le comorbilità che possono aumentare il rischio di complicanze del paziente affetto da Covid-19. Quindi è bene che il paziente iperteso attui seriamente tutti i suddetti accorgimenti e le precauzioni per evitare il contagio.

Ho letto che ci sono farmaci per il trattamento dell’ipertensione che in questo momento possono essere pericolosi, è vero?


Vi è una grande attenzione da parte dei cardiologi sull’utilizzo di farmaci antipertensivi quali gli ACE-I e i Sartani in pazienti positivi al Covid-19. Questa problematica non si riferisce alla popolazione generale e, vista la preoccupazione crescente su tale argomento, è necessario sottolineare che l’utilizzo dei sartani e degli ace-inibitori non è controindicato nei soggetti non affetti da Covid 19.

Assumo una statina per il colesterolo, devo proseguire la terapia?


Assolutamente sì, non ci sono ad ora evidenze che la terapia con statina possa in qualche modo interferire con l’infezione da coronavirus. È dimostrato invece che una improvvisa sospensione della terapia aumenti la fragilità delle placche ateromasiche predisponendo maggiormente a infarto del miocardio.

Prima che comparisse il COVID-19 sono stato sottoposto a un’angioplastica con il posizionamento di uno stent e sto assumendo dei particolari farmaci, devo continuare?


Il paziente che è stato sottoposto a una recente angioplastica coronarica deve assolutamente proseguire la doppia terapia antiaggregante con Cardioaspirina e uno tra Plavix, Brilique ed Efient come da prescrizione e durata riportata in lettera di dimissione ospedaliera. La sospensione di uno o entrambi i farmaci deve essere concordata con il proprio curante con la consapevolezza che una sospensione arbitraria della terapia può causare complicanze con risultati anche fatali.

Mio padre tre anni fa ha avuto un infarto del miocardio, soffre di scompenso cardiaco cronico: come mi comporto?


Il paziente con scompenso cardiaco cronico è un paziente particolarmente delicato e che deve essere assolutamente protetto da un’eventuale infezione per l’alto rischio di morbilità e mortalità. La terapia che deve assumere non varia e va concordata con il proprio cardiologo di riferimento.

Mi hanno detto che soffro di fibrillazione atriale/flutter atriale e da allora assumo un farmaco anticoagulante, devo continuare a prenderlo?


Assolutamente sì: la terapia anticoagulante con DOAC (Xarelto, Eliquis, Pradaxa e Lixiana) o Coumadin deve essere proseguita come concordato con il proprio cardiologo di riferimento. L’eventuale sospensione arbitraria di tale terapia può predisporre a eventi tipo ictus ischemico cerebrale. Inoltre per i DOAC è stata prolungata la validità del piano terapeutico di 3 mesi.

Faccio un prelievo presso il CET perché assumo il Coumadin, devo continuare?


I CET (centri per l’emostasi e la coagulazione) sono aperti: i pazienti devono assolutamente recarsi periodicamente per eseguire i prelievi e quindi farsi consegnare la scheda TAO con la posologia giornaliera da assumere del Coumadin. Prima di recarsi presso questi centri, tuttavia, è bene chiamare per informarsi circa eventuali variazioni.

Da circa due giorni ho un forte dolore al petto, è un dolore oppressivo, come un peso, sento che mi manca l’aria, che faccio?


Ci troviamo in un momento storico in cui purtroppo l’argomento più discusso è il COVID-19, ma sfortunatamente le altre patologie non vanno in vacanza. Se si avvertono questi sintomi e in particolar modo si è esposti anche a fattori di rischio – come obesità, diabete, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, ipertensione arteriosa, familiarità per cardiopatia ischemica, maschio con più di 55 anni o femmina con più di 65, fumatore – occorre chiamare il medico curante o il 118, poiché potrebbe essere in corso un infarto ed è importante intervenire nel più breve tempo possibile.

Mi hanno impiantato cinque anni fa un pacemaker/defibrillatore, e da allora faccio dei controlli periodici, devo continuare?


In base a quelle che sono le condizioni generali del paziente e degli ultimi controlli è bene interfacciarsi con il proprio cardiologo di riferimento quindi valutare come e quando eseguire un nuovo controllo del dispositivo.

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