Infertilità psicogena

“Dà voce alla sofferenza. Il dolore che non parla imprigiona il cuore agitato e lo fa schiantare…”

– Shakespeare –

Nella Bibbia l’infertilità è considerata una punizione divina e le donne che non potevano avere figli permettevano che la loro schiava giacesse col marito per poterne avere.
Menning parla di “crisi di vita”. Non c’è un futuro da “intenzionare” senza figli.
La notizia di infertilità talvolta influisce anche nella sfera sessuale: diminuzione della frequenza e della spontaneità dei rapporti. Disfunzioni sessuali transitorie
In una ricerca di d’Ottavio et al., del ’91 è risultato che l’inadeguatezza sessuale dell’uomo ipofertile aumentava in maniera significativa in seguito alla medicalizzazione; l’incidenza delle disfunzioni sessuali passava dal 6,57% della prima consultazione al 15,8% alla fine dell’iter diagnostico e consisteva soprattutto in precocità eiaculatoria e calo del desiderio.
Nel vissuto di infertilità convivono due opposte esperienza: quella della mancanza di un figlio nel reale e quella di presenza di un figlio nell’immaginario. Aumenta, così, il senso di impotenza e inadeguatezza.

In Grecia secondo l’eugenesi o “buona nascita”, l’embrione si plasma prima nella psiche dei genitori e poi nel loro corpo.
L’infertilità produce: cambiamenti nell’identità sociale, cambiamenti nell’identità relazionale, cambiamenti nell’identità personale.
Il figlio evoca un lutto annunciato per la mancanza di fecondità sociale e della vita interna.

Nei casi di infertilità psicogena accade che contenuti psichici rimossi agiscono attraverso la trasposizione di un conflitto psichico in un sintomo somatico (sintomi di conversione). Benedek F.
Alcuni esempi di cause e vissuti riscontrati in casi di infertilità psicogena: una perdita grave (lutto non elaborato, aborto, ecc.), complesso Edipico non risolto; dipendenza affettiva, difficoltà nel processo di separazione/individuazione ovvero di svincolo dalle figure parentali, difficoltà a contattare la propria parte bambina.
Il sostegno psicologico nei casi di infertilità o di un eventuale percorso di PMA (procreazione medicalmente assistita) è importante se non necessario (in base alla legge 40, la figura dello psicologo nei centri di fecondazione è obbligatoria).

Come affiancamento/collaborazione con lo staff medico, come sostegno in un momento critico, poiché l’equilibrio e l’assetto della coppia si modifica ed è importante arginare eventuali danni o conseguenze.
È, altresì, importante indagare, esplorare e contenere le fantasie e le aspettative nel momento in cui ci si accinga ad intraprendere un percorso di fecondazione assistita.
Lo psicoterapeuta in questi casi funge da grosso contenitore di vissuti talvolta ingestibili, oltre che aiutare ad integrare parti scisse della psiche, rendendo consapevoli e arginando i meccanismi di difesa responsabili dell’infertilità, oltre che supportare nel caso in cui ci sia un’ennesima delusione dovuta ad un fallimento.

Concludo con una frase molto significativa.

“Primieramente quando l’huomo, e la donna, non si portano amore non possono generare…”

– Marinello 1563 –

 

Dr.ssa Nicoletta Spina
Psicoterapeuta, Specialista in Sessuologia
Associazione Italiana di Sessuologia Clinica di Roma
338 1009576

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